Contaminanti nell’acqua minerale, sono solo 3 a salvarsi: queste sono le 6 peggiori. Da Eurospin trovi la migliore!

Siamo abituati a pensare all’acqua minerale come pura, sicura, incontaminata. Ma un’indagine condotta da Altroconsumo su 21 etichette molto diffuse in Italia ha evidenziato la presenza di tracce di TFA, un composto appartenente alla famiglia dei PFAS, sostanze inquinanti note per la loro persistenza nell’ambiente.

Anche l’acqua minerale può contenere inquinanti: l’inchiesta di Altroconsumo rivela tracce di PFAS

Nel test sono state analizzate bottiglie di acqua minerale vendute nei supermercati italiani, provenienti da diverse zone del paese e anche una referenza francese. I risultati? Solo 3 su 21 sono risultate completamente prive di TFA. Le altre contenevano tracce, in alcuni casi superiori a quelle considerate accettabili in acque potabili secondo i parametri europei.

Le 5 acque più sicure da bere secondo Altroconsumo

Ecco le marche con i punteggi migliori:

  • Blues Sant’Antonio (Eurospin) – 71 punti: Miglior acquisto e Migliore del Test

  • S. Bernardo naturale – 67 punti

  • Conad Valpura – 66 punti: senza TFA e conveniente

  • Vera – 65 punti

  • San Benedetto Eco Green Benedicta – 64 punti

Le acque bocciate

Le seguenti 6 marche hanno ricevuto un giudizio insufficiente:

  • Panna

  • Esselunga Ulmeta

  • Maniva

  • Saguaro (Lidl)

  • Levissima – penalizzata per TFA e arsenico

  • Fiuggi – valutazione negativa per arsenico e packaging

@Altroconsumo

Cos’è il TFA?

Il TFA (acido trifluoroacetico) è un sottoprodotto chimico riconducibile ai PFAS, chiamati anche “inquinanti eterni” per la loro estrema resistenza alla degradazione. Può derivare da pesticidi, industrie e materiali fluorurati.

Non esiste ancora un limite normativo specifico per il TFA nelle acque minerali, ma Altroconsumo ha usato come riferimento il tetto massimo di 500 ng/l per i PFAS totali stabilito per le acque potabili.

Rischi per la salute?

Le informazioni sul TFA sono ancora limitate, ma alcuni studi lo associano a potenziali danni epatici e riproduttivi, come già dimostrato per altri PFAS. L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sta preparando un aggiornamento scientifico in uscita nel 2026.

Altroconsumo, nel frattempo, ha chiesto:

  • Lo stop totale alla produzione e all’uso dei PFAS

  • L’introduzione di un limite chiaro per il TFA nelle acque in bottiglia

  • Il mantenimento dell’attuale limite per i PFAS totali (500 ng/l)

Le dichiarazioni di Altroconsumo

Federico Cavallo, responsabile Public Affairs, ha dichiarato:

“Anche prodotti di largo consumo come l’acqua minerale possono contenere sostanze potenzialmente nocive. Abbiamo chiesto alle istituzioni italiane di recepire pienamente la direttiva europea sulla qualità dell’acqua”.

Altroconsumo ha inoltre segnalato altri problemi come la presenza di arsenico in marche molto conosciute (Levissima e Fiuggi), segno di un inquinamento ambientale più esteso.

Come è stato fatto il test?

Sono stati analizzati diversi aspetti:

  • Composizione chimica (nitrati, metalli, sali minerali)

  • Tracce di contaminanti ambientali (PFAS, TFA)

  • Residui da imballaggi o disinfettanti

  • Impatto del packaging

  • Qualità e trasparenza dell’etichetta

La risposta di Mineracqua

In seguito alla pubblicazione, Mineracqua, associazione di categoria, ha risposto duramente:

“Altroconsumo ha diffuso dati senza spiegare le metodologie. I controlli sulle acque minerali italiane sono severi e costanti: dalle ASL alle ARPA fino ai campioni nei supermercati, il sistema è già trasparente.”

Sulle critiche mosse da Altroconsumo, Mineracqua precisa:

  1. TFA: non esiste attualmente un limite legale per il TFA nelle acque potabili o minerali. Parlare di “livelli eccessivi” è infondato e allarmistico.

  2. Metalli pesanti: arsenico e alluminio non sono tecnicamente metalli pesanti. E i limiti previsti per arsenico (10 µg/L) non sono stati superati.

  3. Nitrati: non sono sempre indice di contaminazione. Sono presenti in natura, fondamentali per le piante e comuni anche in acque non inquinate.

L’indagine di Altroconsumo solleva interrogativi importanti sulla qualità dell’acqua minerale che acquistiamo ogni giorno. Senza creare allarmismo, è giusto chiedere più trasparenza, limiti aggiornati e un controllo rigoroso. Intanto, leggere bene le etichette e scegliere consapevolmente può fare la differenza.

Fonte: Greenme

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere. Trovi il mio curriculum completo qui.

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