Olio extravergine d’oliva, non lasciarlo in cucina così: diventa tossico | Eppure lo fanno tutti!

L’olio extravergine di oliva che tutti gli italiani mettono in tavola ogni giorno è il simbolo chiave della ‘dieta mediterranea’. Questo ingrediente è un prezioso alleato per la salute, ma lo conserviamo tutti correttamente? A rispondere questa domanda e ad informare i consumatori è l’Unione Nazionale Consumatori che spiega come preservare al meglio le proprietà nutrizionali di questo amatissimo alimento.

L’olio d’oliva è un succo ottenuto dalla spremitura dell’oliva. A seconda del numero di moliture che si fanno all’oliva, si ottiene un olio di qualità superiore, come l’olio extravergine di oliva, o una qualità leggermente inferiore come l’olio di oliva vergine, e infine c’è l’ olio di oliva che si ottiene dalla miscela di oli raffinati che si completano con gli altri due citati. Quest’ultimo è più consigliato da usare per la frittura.

L’olio d’oliva non ha data di scadenza, non scade mai. Ma conservatelo così!

Sebbene l’olio d’oliva non abbia una data di scadenza perché nel tempo non sviluppa componenti nocivi per la nostra salute, se non viene mantenuto in buone condizioni può sviluppare sapori rancidi che ne rendono molto difficile il consumo perché poco gradevole al palato. Inoltre, quando un olio è rancido fa male alla salute soprattutto a livello epatico, rallenta il funzionamento della tiroide e causa un accumulo di tossine nell’organismo.

La data stimata di consumo dipende anche dal tipo di olio d’oliva, poiché l’olio d’oliva non verrà conservato così come l’olio d’oliva vergine o l’olio extra vergine di oliva. Quest’ultimo, ad esempio, conserverà molto meglio le sue proprietà grazie al maggior contenuto di polifenoli e vitamina E. Ti consigliamo, se possibile, di consumare sempre olio extravergine di oliva, poiché quest’olio è quello con le migliori proprietà e si conserva meglio per molto più tempo.

Olio extravergine d’oliva: come conservarlo correttamente senza alterarne le proprietà

Per conservare l’olio d’oliva per molto più tempo e senza alterare le sue proprietà, bisogna seguire questi 5 semplici passaggi:

1. Non esporlo vicino a cattivi odori. L’olio d’oliva ha una grande capacità di assorbire gli odori estranei. Questi ne alterano il sapore rendendolo diverso.

2. Conservalo lontano da fonti di calore. La temperatura di conservazione ottimale per l’olio d’oliva è di 18 gradi o meno, al riparo dall’umidità e dalle alte temperature. Spesso basta una piccola distrazione, come quella di dimenticare la bottiglia dell’olio aperta o ancor peggio in cucina vicino ai fornelli accesi. Questo compromette irrimediabilmente la qualità dell’olio. Non succede nulla invece se viene conservato in frigorifero, anche se non è necessario. Se l’olio d’oliva raggiunge basse temperature, può solidificarsi con la conseguente comparsa di particelle bianche in sospensione che scompaiono con l’aumentare della temperatura.

3. Conservalo in luoghi bui. L’olio d’oliva deve essere conservato in luoghi al riparo dalla luce solare. La luce è uno dei principali nemici della conservazione dell’olio d’oliva perché causa l’ossidazione dell’olio.

4. Conservalo in contenitori ben chiusi. Un altro nemico della conservazione dell’olio d’oliva è l’aria che, insieme alla luce, accelera il processo ossidativo dell’olio d’oliva, intaccandone le qualità.

5. Utilizza piccoli contenitori come lattine di olio per il consumo quotidiano. Un trucco per evitare che l’olio d’oliva sia meno esposto a odori, luce solare, temperature variabili, ecc., è quello di utilizzare piccoli contenitori auto-ricaricanti per consumarlo quotidianamente.

Olio extravergine: tutti siamo responsabili della sua qualità!

Per dare una mano ai consumatori su come conservare correttamente l’olio Evo, l’Unione Nazionale Consumatori e l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia hanno realizzato un video di pochi minuti– pubblicato sui social – con le regole più importanti per una corretta conservazione di questo ingrediente molto utilizzato in cucina. L’obiettivo è quello di aiutare i consumatori ad usarlo correttamente e in modo consapevole. La conservazione dell’olio evo parte sin dalle fasi della sua produzione in oleificio e da tutte le fasi che ne conseguono – dall’imbottigliamento, al trasporto, allo stoccaggio nei magazzini e nei negozi – e termina nelle case dei consumatori.

Siamo tutti responsabili della qualità del nostro extra vergine. Tutti i diversi momenti di questa catena sono egualmente importanti per garantire l’integrità dell’olio, che è un prodotto vivo e, come tale, va gestito con grande attenzione”, precisa Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di ASSITOL. 

Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.

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