Detersivi per la casa spacciati per “green”, ma tossici per la salute: la lista

In Italia i consumatori si stanno orientando in maniera sempre più decisa verso l’acquisto di prodotti “green”. Questo dato, nello scorso anno, si è attestato sul 52% e nel mondo il 66%. Quindi più della metà delle persone preferisce un prodotto che sia eco-compatibile e magari anche rispettoso della salute. Purtroppo non sempre le aspettative delle persone sono premiate dalle aziende che commercializzano i prodotti.

Troppo spesso quello che sembra, non corrisponde a quello che è in realtà. Il mondo dell’industria ha recepito il bisogno dei consumatori ma ha risposto a modo suo, mostrando negli spot pubblicitari la trasformazione “green” dei prodotti, adottando delle confezioni che danno l’impressione di esserlo, ma non hanno mantenuto le promesse nel contenuto.

I detersivi in Italia pericolosi per la salute

Ci stiamo abituando a leggere indicazioni sui prodotti che parlano di ingredienti naturali, di rispetto per l’ambiente, di non nocività e cose di questo tipo. Anche il packaging, cioè il confezionamento dei prodotti, cerca di catturare l’attenzione del consumatore con delle immagini che parlano di natura, il colore verde, immagini di fiori o di alberi etc. Ma se non ci si ferma a leggere attentamente l’etichetta si rischia di essere ingannati dall’apparenza.

La rivista francese “60 milioni di consumatori” ha realizzato lo scorso anno un’indagine sui prodotti per le pulizie, per verificare l’aderenza delle loro affermazioni con la realtà. Le scoperte che sono derivate da questa indagine sono tutt’altro che rassicuranti. Le bottiglie di prodotto che ci aiutano a pulire le nostre case danneggiano la nostra salute ed inquinano l’ambiente, proprio quando invece dovrebbero disinfettarlo e renderlo più sano.

Su cento prodotti analizzati, il 90% conteneva sostanze tossiche o nocive per l’uomo e per l’ambiente. Dei 12 prodotti dichiarati “verdi” neanche uno è risultato tale. Tra questi ce n’erano 2 presenti anche sul mercato italiano: Cif e Ajax.

Per quanto riguarda il Cif, nella sua gamma dedicata alla natura, sono stati trovati allergeni come il limonene ed il geraniolo, e conservanti irritanti per la pelle. Invece nel caso di Ajax, nel suo detergente al mughetto, è stato rilevato un interferente endocrino ed un disinfettante capace di causare addirittura ustioni sulla pelle. In molti prodotti sono stati trovati sbiancanti ottici ed altre sostanze inquinanti con un livello di biodegradabilità molto basso.

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Come riconoscere un prodotto sicuro e “green”

Per essere “green”, ossia per avere un basso impatto sull’ambiente, sulla natura e sulla salute dell’uomo, un prodotto dovrebbe curare tutta la filiera che lo caratterizza. Ogni passaggio, dal reperimento delle materie prime, alla scelta del contenitore, del contenuto e delle modalità di smaltimento dei rifiuti. Tutto questo dovrebbe essere compiuto senza fare danni all’ambiente ed alla salute dell’uomo.

Le norme che regolano le dichiarazioni di eco-sostenibilità stabiliscono che bisogna poter dimostrare che è stato ridotto l’impatto ambientale in tutte le fasi di produzione, ma anche in che modo è stato raggiunto questo risultato. Ad oggi purtroppo non esiste una normativa stringente e quindi un po’ tutte le aziende produttrici sono lasciate libere di raccontare quello che vogliono.

Come difendersi dai pericoli dentro ai detersivi

Per il consumatore la prima strada da percorrere è sempre quella della conoscenza. Occorre informarsi su quali sono i marchi che fanno davvero quello che dicono. Bisogna imparare a leggere le etichette dei prodotti per scoprire che cosa si trova veramente nel flacone che si intende acquistare. In ultima analisi si può sempre decidere di scegliere elementi veramente naturali per le pulizie di casa. Bicarbonato, limone, aceto, sono le materie prime per preparare delle soluzioni veramente disinfettanti e che non fanno danni all’ambiente.

 

 

Mi piace scrivere, anzi, è una vera e propria passione che mi fa compagnia dall’infanzia. Ho studiato al conservatorio di musica dell’Aquila, poi ho fatto altri corsi specialistici su temi speciali, come il turismo, l’insegnamento, la filosofia, il marketing, le religioni. Ho scritto un libro, ne sto scrivendo un secondo e ho vari blog su internet e pagine Facebook. L’altra mia passione è la radio, nella quale ho lavorato per più di vent’anni e collaboro tuttora.

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