Tonno in scatola, scatta l’allarme nei supermercati: ecco cosa sta succedendo!
Tanti alimenti molti dei quali più amati e consumati dagli italiani rischiano di non essere più così disponibili sugli scaffali dei supermercati. Dopo l’olio extravergine d’oliva, il parmigiano e altri alimenti di uso comune e non, a rischio vi è anche la produzione del tonno in scatola. Il motivo principale è l’inflazione e i continui rincari sulle bollette. A lanciare l’allarme è stata l’associazione di settore.
Tonno in scatola, è allarme nei supermercati: presto potremmo non trovarlo più!
Ormai se ne parla da mesi, gli aumenti vertiginosi di energia elettrica e gas e dell’inflazione, stanno mettendo in grande difficoltà le famiglie ma anche le aziende, che in quest’ultimo periodo gridano aiuto. L’ultimo annuncio arriva dall’ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici) che ha comunicato la crisi del tonno in scatola.
Come si può leggere:
Lo scenario per il futuro è allarmistico: i costi dell’attività produttiva hanno raggiunto livelli intollerabili, soprattutto per i rincari energetici (circa + 300% nell’ultimo anno), che si riversano a cascata su tutte le materie prime utilizzate a partire dal pesce, all’olio e altri materiali di imballaggio (packaging) che negli ultimi dodici mesi sono cresciuti a livelli superiori al 50%.
L’ANCIT chiede aiuto: “Stiamo attraversando una crisi irreversibile”
Il presidente dell’ANCIT, Simone Legnani annuncia che se si continua di questo passo, si arriverà ad una “crisi irreversibile”. Tutto il settore chiede un aiuto concreto da parte della classe politica, oltre che una collaborazione di tutta la filiera. La situazione per chi vi è dentro e la sta vivendo sulla propria pelle è fuori controllo, insostenibile, nonostante la produzione del tonno non richieda un alto consumo di energia. Nonostante ciò le aziende sono sempre più preoccupate per quello che succederà nei prossimi mesi e la possibile crisi di molte aziende italiane.
L’ANCIT scrive:
Il settore conserviero ittico sta soffrendo oltremodo i rialzi continui della bolletta energetica (aumenti superiori al 60% solo negli ultimi mesi), con previsioni di ulteriori aumenti. Considerando che già alla fine del 2021 i costi energetici erano in forte crescita, nel confronto tra 2022 e 2021 possiamo parlare di costi quasi triplicati, circa +301%. Questa crescita si riverbera a cascata su tutte le materie prime utilizzate dal comparto a partire dal pesce (il costo del tonno è aumentato con picchi di oltre il 30% nell’ultimo anno) fino all’olio ed ai materiali di imballaggio (packaging) che negli ultimi dodici mesi sono cresciuti oltre il 50% e sui pack (lattine, vasetti in vetro, carta che sono prodotte da filiere energivore).
Tutto questo unito alla siccità ha aggravato ancora di più la situazione che stiamo vivendo.
L’ANCIT continua:
La siccità che ha colpito l’Europa ha determinato un raccolto di olive scarso con ripercussioni sulla disponibilità di olio di oliva usato per la conservazione con conseguente incremento del prezzo (con picchi del +31% per l’olio d’oliva e del +19% per l’extravergine d’oliva rispetto ad un anno fa – Fonte: PricePedia). Mentre l’Ucraina – principale fornitore al mondo di olio di girasole con il 60% della produzione mondiale e il 75% dell’export – ha fatto registrare un incremento del +41,6% nell’ultimo anno. Un altro pericolo si sta palesando in tutta la sua concretezza: il continuo apprezzamento del dollaro USA nei confronti dell’euro, che ha perso da fine 2021 circa il 18 % del suo valore. Questo ha generato un ulteriore impatto sui costi della materia prima tonno (acquistata principalmente in dollari) che altre filiere “euro based” non hanno.
Tonno in scatola, c’è il rischio di non trovarlo più al supermercato?
La domanda viene spontanea: cosa succederà nei prossimi mesi? Sarà difficile trovare tonno in scatola sugli scaffali al supermercato? I costi aumenteranno anche su questo alimento? Adesso, niente è certo!
L’ANCIT ha comunicato che le aziende sono riuscite in qualche modo ad assorbire i rincari, ma come avverte il Presidente Simone Legnani:
Si rischia di compromettere il futuro delle stesse aziende se non si corre ai ripari. Inoltre, sta diventando arduo reperire le materie prime perché alcuni produttori hanno dovuto chiudere per mancanza di finanze, così come già alcune aziende del nostro settore stanno riducendo la produzione. Non possono ancora fare da ‘ammortizzatore’ economico, schiacciate tra costi crescenti e ricavi non sufficienti a coprire gli stessi costi. L’allarme c’è, da mesi.
Fonte: ANCIT
Dottoressa in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione
Autrice e fondatrice di LaTuaDietaPersonalizzata.it. Laureata con lode in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana presso la Seconda Università di Napoli ed esperta di salute, alimentazione e benessere.
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